4/05/2022
Articolo di www.eanet-ado.it


NECESSARIO UN NUOVO E UNICO TAVOLO STRATEGICO SPECIALE ED OPERATIVO PER RIPARTIRE

Con una nota inviata il 4 aprile alla Presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali e Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, prof.ssa Elena Bonetti e al vice presidente della Commissione Adozioni Internazionali, dott. Vincenzo Starita, i 10 enti autorizzati della rete EANET hanno lanciato l’ennesimo grido disperato perché vengano messe finalmente in campo le azioni necessarie a salvare il sistema adozioni italiano.

Dopo aver presentato un anno fa il progetto di rilancio “Fenice: invertiamo la rotta per il bene dei bambini abbandonati” (di seguito il link al testo http://www.eanet-ado.it/progetto-fenice-invertiamo-la-rotta-per-il-bene-dei-bambini-abbandonati/) il coordinamento EANET ritorna ancora una volta a chiedere un intervento forte e convinto da parte della politica perché il futuro dei bambini abbandonati non venga pregiudicato per inerzia o mancanza di reattività: senza una inversione di rotta chiara, netta e rapida l’esito non sarà di certo positivo.

Questo non perché si voglia per forza “vedere nero” ma perché i numeri, impietosi, parlano per noi:  riduzione drastica delle coppie disponibili all’adozione, riduzione dei numeri delle adozioni

aumento delle coppie in attesa. Sono state solo 563 le adozioni nel 2021, ci sono oltre 2500 famiglie in attesa, aumenta il numero dei paesi chiusi, continua una narrazione distorta e negative dell’adozione: tutto questo mentre i bambini e le bambine negli istituti continuano ad aspettare una famiglia.

Abbiamo chiesto se, e se sì in quali direzioni, siano stati attivati dalla Commissione e/o dal Ministero delle domande per accedere ai fondi del PNRR che potrebbero (anzi sono) essere una grande opportunità per rilanciare il sistema garantendo quegli investimenti strutturali a sostegno del valore delle adozioni internazionali e fornendo fondi per quelle progettualità di rilancio e supporto che anche nel nostro “Fenice” (ma non solo) si possono ritrovare.

Con professionalità e serietà, tutti noi abbiamo partecipato e partecipiamo con costanza ai tavoli strategici, ai tavoli di lavoro e alle attività che la Commissione sta portando avanti ma non possiamo non chiederci se siano davvero queste le azioni necessarie o prioritarie per il rilancio delle adozioni internazionali.

Abbiamo lavorato alle nuove Linee Guida in un momento nel quale (in piena pandemia) era anche difficile “immaginare” cosa sarebbe successo.

Stiamo lavorando sui tavoli costi in Italia e nei vari paesi in un momento nel quale è quasi “utopistico” poterli definire con certezza dopo due anni di pandemia e nel bel mezzo della crisi Ucraina.

Ci permettiamo di suggerire la creazione di un vero e proprio tavolo strategico eccezionale, con poteri quasi da “commissario ad acta”, nel quale far convergere tutte le energie per trovare modalità e percorsi che, garantendo il superiore interesse del minore, possano iniziare a dare risposte ai tanti bambini e alle tante bambine che purtroppo ancora aspettano negli istituti e alle tante coppie che sono in attesa.

Abbiamo chiesto con il nostro progetto “Fenice”, ad esempio, che si potesse con l’autorizzazione generale già in possesso degli enti procedere ad operare in diversi paesi sia laddove viene richiesto un accreditamento sia laddove questo non sia richiesto. Senza dover attendere un anno o due per ottenere una pre-autorizzazione da parte della Commissione.

Proponiamo anche, se non si vuole accogliere questa modalità, di studiare un percorso temporaneo e quasi individuale (coppia per coppia, situazione per situazione) per affrontare l’emergenza: a due anni di pandemia si è sommata pure l’emergenza della Guerra in Ucraina.

E’ urgente attivare quella campagna informativa di “valore positivo” delle adozioni così come indicato nel nostro progetto “Fenice” e come riferito dal dott. Starita in animo di far partire attraverso gli accordi operativi della Commissione.

E’ fondamentale che l’accordo con il MAECI e con la costituzione della cabina di regia per i rapporti con i paesi stranieri (anche questo come richiesto da “Fenice”) sia innervato di una attenzione particolare e che cammini spedito perché purtroppo il tempo è sempre meno.

Il tempo è oramai agli sgoccioli se non si vuole, tra un po’, riferirsi alle adozioni iniziando con “c’era una volta”.